20 novembre 2006

Manga style

Fa un po' impressione, e non un'impressione positiva, il paginone di Repubblica di domenica 19 novembre, dove compaiono alcuni prodotti di griffe italica (Donatella Versace, Dolce e Gabbana, etc.), ispirati alla moda che appare nei manga. Un corto circuito bizzarro, che fa sorridere, ripensando ai tempi ed ai miti degli italiani che creano e dei giapponesi che copiano (siamo sicuri che lo stesso percorso sarà seguito con la Cina ed i prodotti cinesi: ne riparliamo fra dieci anni).
Scopriamo che i nostri lodati stilisti propongono capi che sembrano presi paro paro dalle tavole di Ai Yazawa. Significa che, semplicemente, i giovani disegnatori di quelle case sono rimasti affascinati dai manga? Che, poiché, alla fine, devono produrre prodotti che devono vendere, mirano ai lettori/lettrici di manga? Come per tutti gli stili giovanili, i geniali creativi della moda arrivano anni dopo, e mettono la loro firma, con appropriato prezzo, ad un modo di vestire.
Tutto è metabolizzato.

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